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VACONE

    Tra antiche ville romane e il culto di Vacuna

    Immergiti nella storia del pittoresco borgo di Vacone, situato sulle pendici del Monte Cosce, e scopri la villa romana di Orazio, il culto della dea Vacuna e il Pago.

    Il pittoresco borgo di Vacone si trova sulle pendici del Monte Cosce. Il nome del paese è probabilmente ispirato alla dea Vacuna, divinità sabina della fertilità e della natura, venerata in un bosco sacro vicino al borgo e menzionata anche da Plinio il Vecchio. Si pensa che sull'acropoli del paese fosse presente un "fanum Vacunae", un tempio dedicato alla dea, sebbene non ne siano state trovate tracce archeologiche.

    Il castello di Vacone, oggi di proprietà privata, ospita nel suo giardino un leccio secolare riconosciuto come albero monumentale per le sue notevoli dimensioni.Nel borgo si trova la suggestiva Terrazza della Sabina, una balconata che offre una vista panoramica imperdibile. Le sorgenti del Collalto alimentano la fontana all'ingresso del paese e la grotta Cherubini, una cavità carsica abitata durante il Neolitico, invita a un'avventurosa esplorazione.

    La storia feudale dai monaci di Farfa agli Orsini e Clarelli

    Le prime notizie documentate su Vacone risalgono al 1027, in relazione al castello che fu ceduto all'abbazia di Farfa. Successivamente, il borgo divenne dominio degli Orsini e in seguito passò ai Caetani, agli Spada, ai Vaini e infine ai Clarelli. Il 18 novembre 1816, Antonio Clarelli rinunciò ai diritti feudali su Vacone, segnando la fine del controllo nobiliare sul borgo.

    Da non perdere

    Lasciati incantare dalla porta principale della vecchia fortificazione e percorri le antiche strade di Vacone. Visita la Chiesa di San Giovanni Evangelista, forse eretta sulle rovine di un tempio dedicato alla dea Vacuna.

    Scopri la magnifica Villa di Orazio e immagina di passeggiare attraverso il peristilio con colonnato, ammirando le sale di ricevimento decorate con splendidi mosaici policromi e bicromatici. Gli scavi non solo svelano l'eleganza abitativa, ma anche l'ingegnosità produttiva dell'epoca, con tre torchi oleari, serbatoi di decantazione e una sala di imbottigliamento.

    Ammira la Fonte Bandusia, celebrata dal poeta Quinto Orazio Flacco, e lasciati avvolgere dalla poesia del luogo. Scopri i resti della Chiesa di Santo Stefano, la cui torre quadrata è stata costruita con materiali provenienti dalla villa di Orazio, e i ruderi del Monastero di San Gandolfo. Termina il tuo viaggio alla Chiesa di San Michele Arcangelo, situato nel bosco sacro Il Pago e voluta dalla famiglia Vaini, e raggiungi il Romitorio di Santa Orsola, un suggestivo santuario sul Monte Cosce.

    Percorsi outdoor da scoprire

    • Cammino dei Borghi Sabini
    • Cicloturistica dei Borghi Sabini
    • Via di Francesco nel Lazio - direttrice tiberina