Tra antiche mura romane e meraviglie naturali
A Poggio San Lorenzo, antico borgo sabino, storia e leggenda si fondono. Dai Pelasgi ai Romani, con mura medievali, scopri le Terme di Tito, la Valle Gemma e il leccio secolare.
Poggio San Lorenzo fu fondato nel XII secolo dagli abitanti di Capofarfa, abbandonata per motivi sconosciuti. Il nome del paese deriva dal passaggio di Sant'Emidio nel IV secolo, che predicò il martirio di San Lorenzo. Gli abitanti, impressionati dal messaggio religioso, cambiarono l'antico nome del paese da Vicus Nervae a quello attuale.
Poggio San Lorenzo fa parte del Cammino Francescano e offre ospitalità ai pellegrini nella Casa del Pellegrino. Nel territorio si trova il Giardino Faunistico di Piano dell’Abatino, un rifugio per animali in difficoltà, che rappresenta un'importante risorsa per la conservazione della fauna locale.
Dalle radici pelasgiche alle nobili famiglie, un viaggio tra le epoche
Poggio San Lorenzo ha una storia antica, inizialmente abitato dai Pelasgi e poi dai Sabini. Durante l'epoca romana, grazie all'alleanza con i Romani, divenne un punto cruciale sulla via consolare Salaria, trasformandosi in un castrum con mura possenti ancora visibili. Nel medioevo, un castello fu costruito su queste mura, di cui rimane un muro dietro la chiesa parrocchiale.
Nel V secolo, il paese fu aggregato all'Abbazia di Farfa, seguendone le vicende fino all'epoca napoleonica, quando divenne un grande comune. Dal XV al XVIII secolo, fu governato dalle famiglie Orsini, Barberini, Farnese e Lante Della Rovere.
Da non perdere
Le imponenti mura di Poggio San Lorenzo, con arcate di venti metri di altezza, evocano un passato glorioso. Nella piazza principale, la Chiesa di San Lorenzo ospita pregevoli tele del XVI secolo. Mentre cammini per il borgo, scopri i resti del ponte levatoio medievale, che aggiungono un tocco di mistero. Fuori dal paese, la Madonna dei Penitenti, risalente al IV secolo d.C., si erge su un antico tempio dedicato alla dea Vacuna.
A Valle Gemma, i resti di un oppidum preromano o un santuario italico con la sua forma poligonale raccontano storie di antiche civiltà. Qui cresce anche il leccio più grande d'Europa, con centinaia di anni alle spalle. Verso Capo Farfa, la Chiesa di Santa Maria in Pulaccio ti affascina con i suoi affreschi del XVI secolo. Inoltre, lungo la via principale del borgo, si trova un antico Frantoio Oleario con oltre quattro secoli di storia, trasformato in museo.